Cenni storici sulla marmellata di arancia
variate leggende fanno risalire il consumo di questo delizioso prodotto a varie epoche ed episodi particolari, che coinvolgono spesso personaggi reali e che ne esaltano comunque le qualità organolettiche, la conservabilità nel tempo e l’irrinunciabilità, come alimento imprescindibile quotidiano. Si dice degli antichi Greci, come riportatato nel ricettario romano di Apicio (tra il 400 ed il 500 d.C), che erano soliti trasformare la mela Cotogna, dura e quasi immangiabile, attraverso lenta cottura con il miele, in una dolce delizia e sublime specialità, che presentava la proprietà di essere conservata per parecchio tempo.

La parola marmellata deriva proprio dalla traduzione in portoghese della mela cotogna “marmelo”. Al tempo dei Romani si fanno risalire preparati simili che prevedevano l’immersione di frutta intera nel vino cotto, mosto o miele. Anche la storia medievale contiene diverse testimonianze sul consumo di marmellate e confetture da parte dei mercanti più facoltosi e delle famiglie appartenenti ai ceti aristocratici, che si potevano permettere l’acquisto di un ingrediente, allora molto costoso, come lo zucchero.

Si racconta che la marmellata di arance fu prodotta per la prima volta per Caterina d’Aragogna, la quale, divenuta regina d’Inghilterra per avere sposato l’allora re Enrico VIII, non aveva più modo di assaporare i frutti della propria terra. Un’altra leggenda narra di Maria de Medici, che dopo il matrimonio con Enrico IV, si dovette trasferire in Francia con tutto il suo seguito di cuochi e servitori. Essendosi ammalata il dottore Le diagnosticò una forte carenza di vitamina C, per cui fu suggerito di mandare a prendere gli agrumi dalla Sicilia, ritenuti tra i più buoni e rinomati. Per il lunghissimo viaggio a cavallo sino a Parigi, al fine di rimediare alla deperibilità, si è proceduto a trasformare gli agrumi in marmellata. La curiosità all’arrivo delle cassette in Francia si è concentrata sulla frase scritta che terminava con ” per Maria Ammalata” che tradotto ” pour marie malade” e quindi marmelade.

Normativa vigente su marmellata e confettura

Cosa differenzia la marmelalta dalla confettura?
La marmellata e la confettura, prodotti composti dagli ingredienti frutta, zucchero e additivi alimentari, nascono con l’intento comune della conservazione il più a lungo possibile della frutta e dalla necessità attuale di evitare al massimo gli sprechi della produzione agricola.
Le normative vigenti su marmellata e confettura, relativamente alla produzione, alla denominazione di vendita e alla definizione merceologica sono contenute nel DL del 16 Febbraio 1993 n. 77, nel DM del 27 Febbraio 1996 n.209 ed nel DL del 20 Febbraio 2004 n.50. Il linguaggio comune confonde spesso la marmellata con la confettura, ma proprio come sancito da una Direttiva Cee, l’una non è sinonima dell’altra per cui vengono date le definizioni seguenti: la marmellata è un composto gelificato ottenuto dalla lavorazione della polpa, succo e scorza degli agrumi, con presenza del frutto non al di sotto del 20 % di cui almeno il 7,5% deve provenire dell’endocarpo; la confettura è una mescolanza gelificata, ottenuta dalla polpa concentrata o purea di uno o più frutti (anche diversi dagli agrumi) la cui quantità non deve essere meno del 35%; la confettura extra è una mescolanza gelificata, ottenuta dalla polpa non concentrata e con una quantità del frutto non minore del 45%.
Vengono inoltre definite la marmellata gelatina, la gelatina, la gelatina extra, la crema di marroni, le materie prime occorrenti, gli ingredienti e i trattamenti consentiti, di cui si fa rinvio alle norme sopra citate.

Marmellate Valdiverdura

La stagione invernale è accompagnata sempre da un velo di malinconia e di tristezza per il sole che ci abbandona e che rende più buie le giornate, ma di contro inizia la stagione delle arance, che sembrano, con il loro colore dorato, dei piccoli soli, quasi a volerci rincuorare e combattere il grigiore delle giornate invernali. Per imprigionare la loro allegra energia in una marmellata, Valdiverdura ha predisposto e segue delle ricette uniche, frutto di forti tradizioni familiari ereditate, e materializzate in conserve dal sapore antico e delizioso. Le tre confezioni in commercio e che vengono prodotte presso lo stabilimento “Casa Montalbano” riguardano la marmellata extra di arance, la marmellata extra di mandarini e la marmellata extra di limoni in contenitori di vetro, di peso complessivo pari a 535 g, con peso netto pari a 340 g. Di seguito vengono elencati la composizione e la scheda tecnica delle tre marmellate che vengono preparate con frutta molto fresca e selezionata, prodotta rigidamente, secondo procedimenti naturali, nel rispetto dell’ambiente e del consumatore finale.

Vendita Marmellata extra di arance di Ribera

La marmellata di Arance

È molto genuina e unica, perché contiene dentro il vero sapore e profumo agrumato e asprigno delle arance di Ribera, accompagna e integra tutti i pasti della giornata: ideale per la colazione spalmata sul pane, per farcire la crostata da consumare come dessert, per addolcire bevande calde come il the, da consumare come spuntino pomeridiano o in abbinamento a piatti di formaggio dolce o piccante.

Composizione:

  • Tarocco Scirè: (che prende il nome dagli agricoltori cui se ne deve la scoperta). È caratterizzata da frutti di pezzatura media, con buccia liscia e colorazione non uniforme. La forma è sferica e nella polpa non si rilevano semi. Il periodo migliore per la raccolta di solito è il mese di Febbraio, ma i frutti resistono bene sui rami fino a primavera inoltrata.
  • Tarocco Rosso: molto diffuso nella provincia di Catania, i frutti hanno buccia arancio e polpa rossiccia e iniziano a maturare verso Febbraio.
  • Tarocco Nucellare 57-1E-1: si tratta di una varietà ottenuta verso la metà del secolo scorso presso l’Istituto Sperimentale di Acireale. I frutti sono apireni e di pezzatura piuttosto grossa, mentre la colorazione non è molto accesa. Questa varietà matura verso Dicembre ed è soggetta a cascola in quanto poco resistente. Deve quindi essere consumata in tempi rapidi anche perché non si presta molto al trasporto. L’altra varietà di Tarocco Nucellare è denominata con la sigla 61-E1-40.
  • Tarocco dal Muso: varietà derivata da mutazione gemmaria del Tarocco comune. I frutti sono tondeggianti ma caratterizzati da una sorta di collare sulla parte superiore (il muso, appunto), di grossa pezzatura e privi di semi. La percentuale di succo è media, mentre sulla polpa è possibile apprezzare alcune striature rossastre. Le arance Tarocco dal Muso maturano verso Febbraio o Marzo e, soprattutto in caso di pioggia, resistono poco se non vengono raccolte.
  • Tarocco Messina: varietà molto giovane in quanto è stata originata in vitro durante gli anni Ottanta. I frutti hanno buccia liscia di colore arancio, sono privi di semi e di forma ovale irregolare.
  • Tarocco Gallo: è una delle varietà più famose e ha una storia molto antica in quanto il suo arrivo in Italia dalla Cina pare che risalga addirittura al XVII secolo, quando venne importata grazie all’opera di un monaco gesuita. Tra le sue proprietà si annoverano l’aroma fragolato, il grosso calibro e il basso livello di acidità. La buccia è liscia e non molto spessa, di colore giallo o arancio e in parte arrossata. I frutti sono apireni e resistenti al trasporto e la maturazione inizia verso Dicembre. Questa varietà è tipica dell’area di Catania.
  • Tarocco comune: varietà ancora più antica rispetto al Tarocco Gallo anche se molto meno pregiata dal punto di vista commerciale. I frutti hanno un gusto agrodolce, mentre la buccia è sottile e di colore arancio ma con sezioni rosse (di tonalità più intensa rispetto al Gallo) più o meno ampie in base al grado di maturazione.

Contattaci subito

Compila i campi sottostanti e descrivi la tua richiesta, il nostro team ti ricontatterà entro le 48h.






    CLICCA QUI PER ACQUISTARE LE ARANCE DI RIBERA DOP